Come Kreuzberg è diventato il quartiere principale della nuova Berlino

Come Kreuzberg è diventato il quartiere principale della nuova Berlino

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Il quartiere berlinese di Kreuzberg rimane ostinatamente fedele a se stesso. È la patria dei nomadi digitali, degli artisti di strada e delle persone che preferiscono la fotografia analogica alle fotocamere digitali.

Gli hipster di Berlino: come sta cambiando il quartiere di Kreuzberg

Dal punto di vista sociale e geografico, Kreuzberg è stato a lungo un quartiere emarginato di Berlino. Dopo la guerra, era una parte povera e isolata della città occidentale, circondata su tutti i lati dal Muro. Quartieri industriali, case popolari, immigrati turchi, squatter, anarchici: il quartiere si è sviluppato in modo disomogeneo. Ma proprio questo era il suo punto di forza per il futuro.

Negli anni Novanta, Kreuzberg si è imposto all'attenzione degli spiriti liberi: artisti, musicisti, scrittori, studenti. Le fabbriche erano vuote, gli appartamenti costavano una mela e un uovo, nelle cantine sorgevano club illegali. Verso la fine del millennio, nel quartiere si sono insediati i primi caffè con caffè filtro e tazze di ceramica, nonché negozi di libri e cassette. Oggi fa parte della “nuova Berlino”, non ufficiale, urbana, con un atteggiamento ironico verso se stessa e il resto del mondo.

L'arte di strada come codice della città

Kreuzberg è un luogo ideale per conoscere Berlino, ma non in senso accademico. Qui non c'è una sola facciata bianca o lucida. Praticamente ogni edificio è decorato con disegni: tag casuali, schizzi motivazionali e murales su più piani.

I primi graffiti sono apparsi a Kreuzberg negli anni '70 su camion, garage e scale antincendio. Negli anni '80, la street art politica fiorì nel quartiere: Slogan contro il Muro, disegni di soldati, volti distorti su pareti bianche. Allora era il linguaggio dei gruppi emarginati, oggi fa parte della cultura berlinese.

Oggi ci sono più di 250 opere di street art a Kreuzberg, registrate negli archivi aperti Urban Nation e Street Art Map Berlin. Alcune opere sono vecchie di decenni, come il famoso murale Astronaut Cosmonaut in Mariannenstraße - un progetto del 2007 dell'artista francese Victor Ash - o la scritta “How long is now” sulla facciata dell'ex centro culturale Tacheles, che ancora oggi viene stampata sulle magliette.

Adesivi, mosaici, codici QR, sagome ritagliate sui semafori: tutti mescolati e sovrapposti. I muri non vengono ridipinti, ma lasciati così come sono. La città lascia che raccolgano tracce.

A Kreuzberg si fotografano le porte, non gli edifici. I turisti si recano appositamente all'incrocio tra Skalitzer Strasse e Oranienstrasse per sovrapporre un nuovo strato a quello vecchio. Persino i manifesti dei concerti sembrano arte, perché parte del muro è già un'opera d'arte.

L'arte di strada non solo è legale in questo quartiere, ma spesso viene addirittura commissionata. Ristoranti, scuole e servizi comunali collaborano con gli artisti per integrare le facciate nel paesaggio urbano. Paradossalmente, persino le banche assumono artisti di strada per non sembrare un corpo estraneo.

La città parla ai passanti direttamente sui mattoni. A volte è una citazione di Kafka, a volte un adesivo con lo slogan "Bet small. Pensa in modo acuto". Può essere una pubblicità, una dichiarazione o semplicemente un aforisma, ma funziona. Perché a Kreuzberg anche i graffiti sono organizzati a modo loro.

Chi sono i moderni hipster berlinesi e cosa vogliono?

Non indossano loghi e non si scattano selfie nei bagni pubblici. Indossano vecchi abiti di Acne Studios comprati a Re-Think o la giacca del nonno di Münster. Occhiali retrò, berretti per tutto l'anno, borse a rete con un libro sui traumi della coscienza post-industriale.

La loro modestia è voluta, perché è uno stile fatto di ironia, negozi di seconda mano e abitudine a non buttare via nulla. La giornata trascorre tra un caffellatte mattutino in un bar su sedie IKEA del 2006 e un concerto elettroacustico serale in una piscina abbandonata. Al posto delle serie ci sono film, proiettori e performance, e al posto della frenesia c'è il tempo libero distribuito durante la giornata.

Ridistribuzione dello spazio - dalle fabbriche ai loft

Kreuzberg non è mai stato omogeneo. Tra i blocchi di appartamenti c'erano sempre strani spazi vuoti: magazzini, edifici tecnici, hangar. Ora stanno ricevendo una nuova vita. Le vecchie aree industriali vengono trasformate in gallerie, laboratori, scuole temporanee e club. Il tutto senza demolire le strutture portanti e senza ristrutturazioni in euro.

Un esempio tipico è l'Aufbauhaus di Prinzenstraße. Negli anni '50 era un magazzino di materiali da costruzione, poi è diventato la sede dell'associazione degli architetti. Oggi ospita una libreria, un caffè, laboratori, una tipografia e un palco per progetti performativi. Un altro esempio è la Halle am Berghain. L'ex centrale elettrica della Germania Est, risalente al 1953, funge ora da spazio techno e piattaforma espositiva. Vi sono già stati esposti progetti di Helmut Newton e NFT.

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