Good Bye, Lenin! (2003): Riassunto & Sintesi del Film

Good Bye, Lenin! (2003): Riassunto & Sintesi del Film

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L'amore ferma il tempo. Good Bye Lenin è una rima sulla vita, l'amore e la rivoluzione. Una filastrocca che evoca la difficoltà di staccarsi da un amore, che ci fa male, ma che dobbiamo lasciare. Una rima di un'altra epoca, o un'altra estate per Yann Tiersen.

Berlino. Ottobre 1989. Il muro sta cadendo. Il mondo è immerso nel socialismo a Berlino Est dal 1949. Incontriamo Alexandre (Daniel Brühl) che, da bambino, sognava di diventare un cosmonauta. Suo padre fuggì in Occidente e abbandonò lui, sua sorella e sua madre. Sua madre, Christiane (Katrin Sass), che divenne un modello di socialismo. Sposa la sua patria perché non è amata dal marito. Lei incarna la voce del popolo e della madrepatria. Aiuta i suoi compagni di classe e scrive lamentele. Se dalla tua camicia manca un bottone o il tuo caffè al mattino non è abbastanza caldo, Christiane sarà su due piedi e ti aiuterà ad ottenere giustizia.

Tranne che nel 1989, Alexandre non è finalmente diventato un astronauta. I bottoni della camicia sono ancora scarsi e i pannolini di carta cominciano a graffiare. Anche il governo socialista si sta stancando. Nel 1989, la rivoluzione era in corso. Il 7 ottobre è stata organizzata una manifestazione per la libertà di movimento e di espressione. Alexandre vi partecipa. Allo stesso tempo, Christiane andò al 40° anniversario della RDT. Quando, all'improvviso, questa madre vede suo figlio portato via dalla polizia perché sta difendendo i suoi diritti. Tra tutte le sue affermazioni e nonostante il modo esemplare in cui ha difeso il suo paese, suo figlio non è stato risparmiato. Ha avuto un infarto ed è caduta in coma.

Mentre dormiva, il socialismo lasciò la città. Le pareti degli appartamenti sono state rifatte, i mobili sono stati cambiati, gli armadi sono stati riempiti con abiti più moderni. Anche i sottaceti vengono importati dai Paesi Bassi. Il sole è più caldo di una volta. Wolfgang Becker torna indietro nel tempo e ci mostra la storia. Ci mostra quanti berlinesi sono fuggiti verso ovest, lasciando appartamenti abbandonati. È in uno dei suoi appartamenti che Alex si stabilisce con l'infermiera che ha incontrato al capezzale della madre. Lara (Chulpan Khamatova). E' russa. Una coincidenza? Piuttosto un sottile promemoria di Becker per ricordarci che la mamma non è mai lontana. Il muro è caduto, ma i passaggi del socialismo rimangono. Un'epoca in cui i sottaceti non provenivano dai Paesi Bassi ma erano ancora deliziosi. Un periodo in cui Ariane, la sorella di Alexandre, non aveva lasciato la scuola per diventare cameriera al Burger King. Un tempo in cui Christiane era ancora lì.

Cosa dovremmo fare quando si sveglia otto mesi dopo e i medici dicono di non infliggerle alcuno shock ? Anche Alex decide di tornare indietro nel tempo. Il muro non è mai caduto. Berlino Est non è mai scomparsa. Ricrea la realtà in cui sua madre aveva un posto d'onore. Perché in questo nuovo mondo le sue pretese non servono a nulla e lei diventa di nuovo una donna che suo marito ha abbandonato, lei e i suoi due figli. In questo nuovo mondo, sua madre non ha più alcun ruolo da svolgere. In questo nuovo mondo, il muro è caduto, portando con sé sua madre in caduta. E Alex lo sa. Salutando la RDT, saluta sua madre. E si rifiuta. Tiene viva la sua madrepatria. Sta mentendo, ma per tenere la mamma. E chissà, una bugia, ripetuta più volte, può far nascere una verità. Con l'aiuto del suo nuovo amico Denis, ha registrato su cassette identiche a quelle trasmesse prima della caduta del muro. Ogni sera, mostrano a sua madre le "notizie" dalla Germania dell'Est. Notizie, di giorno in giorno sempre più assurde. Cosi' assurdo che finisci per pensare che Christiane sia ingenua. Un giorno, la Coca-Cola è un'invenzione socialista il cui brevetto sarebbe stato rubato dagli occidentali, il giorno dopo i rifugiati occidentali cercano protezione in Oriente. Se il mondo si muove fuori, dentro di te comincia a impazzire. La Germania riunita divenne campione del mondo di calcio nel 1990. Ariane è incinta e darà alla luce uno dei primi figli della riunificazione. La storia si sta giocando qui ed ora. Ma Alexandre rimane bloccato tra due realtà. Quindi, quando sua madre finalmente ammette loro che il padre non è mai scappato, noi capiamo. Christiane e suo marito avevano preparato insieme la loro fuga. Doveva unirsi a lui qualche giorno dopo. Cosa che non ha mai fatto. La devozione al socialismo era in definitiva solo una scusa per giustificare la sua codardia.

Se il film continua a lungo, ringraziamo il regista Wolfgang Becker, almeno per due cose. Il primo è quello di aver rivelato al grande pubblico il talento di Daniel Brühl e il secondo è quello di aver trascritto, così precisamente, una delle pagine più belle della storia. Per averlo trascritto attraverso l'amore di un figlio per sua madre. Mentre la difficoltà con cui una madre taglia il cordone è quasi sempre menzionata, i sentimenti del bambino sono poco menzionati. Pensiamo che voglia lasciare il nido e riconquistare la sua libertà. Ma lasciare la mamma non e' facile. Anche quando ci ha fatto crescere a fatica, imponendoci una sola catena o dicendoci in quale Dio dovremmo credere.

La caduta del muro ha avuto questo effetto. Una rinascita per alcuni, una straziante per altri. Alcuni hanno detto addio con piacere aperto, ma altri hanno avuto più difficoltà e forse non ci sono mai riusciti.

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Laura Darmon

Laura Darmon

Autore

Appassionata di letteratura, Laura contribuisce regolarmente a Berlin Poche. Laureata in giurisprudenza, lavora in una casa editrice come cessionaria di diritto.